Un amplificatore, stupefacente, soprattutto se messo in relazione con il prezzo di acquisto, che lo candida ad essere un assoluto best-buy, non solo nella sua classe di appartenenza.
WiiM stupisce sempre per rapporto qualità/prezzo, lo ha sempre fatto e lo fa ancora, con questo prodotto, un amplificatore integrato potente e particolarmente prestante, che non ha praticamente paragoni in commercio.
Del resto che la WiiM era una azienda completamente diversa dalle altre ce ne eravamo accorti fin dalle prime realizzazioni, dei media-player OEM costruiti per altre aziende che stupivano in quanto a prestazioni e fluidità del software di gestione. L’azienda, che si chiama Linkplay, è stata fondata nel 2014 da un team di imprenditori focalizzati sulla tecnologia di alto livello e provenienti da grandi aziende come Google, Broadcom, InterVideo e Harman.
Il marchio WiiM è stato creato con l’aspirazione di far fruire a più persone possibile la musica ad alta fedeltà ad un prezzo accessibile proponendo prodotti connessi semplici, facili da usare, stabili. La gamma attuale costa oramai di molti modelli, il piccolo WiiM Mini, poi WiiM Pro e WiiM Pro Plus, WiiM Ultra, e i due amplificatori Amp e Amp Pro dotati di piattaforma di streaming.
Mancava un amplificatore integrato a completare la gamma, che fosse non solo adatto a qualsiasi applicazione, ma anche adatto ad abbinarsi a ULTRA sia dal punto di vista prestazionale che estetico.
Piccolo solo nelle dimensioni
Il fattore di forma e il formato sono quelli dei prodotti premium di WiiM, 200x63x200mm che possono essere facilmente sistemati ovunque, anche grazie a un sistema di dissipazione estremamente avanzato fatto di heat pipe in rame solidale ad una aletta di raffreddamento. La novità è la potenza di uscita, 100W per canale su 8 Ω, in classe D utilizzando il chip Texas TPA3255.
Gli ingressi sono digitali ottico o coassiale, e un analogico su PIN RCA che ha una interessante caratteristica, ovvero quella di non subire trasformazioni in digitale. Molti amplificatori di fascia entry che hanno ingressi numerici, infatti, fanno subire al segnale analogico una conversione prima dell’invio al controllo del volume, che tipicamente è di tipo digitale, in modo da minimizzare i costi.
Per WiiM Vibelink Amp non è così. Esso infatti ha una architettura interna estremamente intelligente e tesa alle massime prestazioni audio prima di tutto. Vediamo il percorso del segnale. L’ingresso del chip Texas finale, ovvero il TPA3255, è analogico, nel caso di input digitale (ottico o coassiale) entra in gioco il chipset DAC ESS9039Q2M, che spedisce il segnale convertito al commutatore degli ingressi, poi agli operazionali OPA1612 e successivamente al controllo del volume e infine al TPA3255. Nel caso dell’ingresso analogico, invece, l’audio viene direttamente collegato agli OPA1612, senza quindi subire alcuna alterazione inter-stadio.
Nell’utilizzo del Vibelink Amp con WiiM ULTRA c’è da scegliere se utilizzare l’uscita digitale o analogica di quest’ultimo, ma probabilmente il miglior suono si ottiene con l’ultima opzione. Ovvio che Vibelink Amp può essere collegato con soddisfazione a tutta la gamma di prodotti WiiM, e non solo, ma considerando la qualità del suo chip DAC interno, probabilmente in quei casi la migliore soluzione è il digitale. Le uscite per i diffusori sono solo banana, ma del resto lo spazio a disposizione è davvero poco, ed è presente un trigger-in, in modo che Vibelink Amp possa essere acceso da qualsiasi device dotato di uscita trigger-out.
Per Vibelink Amp, WiiM ha scelto la circuitazione PFFB (Post-Filter Feedback), che avevamo già visto applicata con Amp Pro, che è un sistema che attinge il segnale di controreazione dopo il filtro di uscita, e questo permette di poter compensare al meglio le rotazioni di fase e le variazioni di impedenza indotte dal carico.
Attingerla prima del filtro di uscita, come fanno molti amplificatori digitali, significa non tenere conto dell’interazione tra il filtro stesso e il carico del diffusore. PFFB richiede però maggiora velocità e precisione della catena, ma permette una forte insensibilità rispetto alle caratteristiche del carico, che sono le maggiori responsabili di cattive prestazioni negli amplificatori digitali.
Ascolto, conclusioni
Oramai le barriere delle dimensioni sono infrante, e non certo da oggi. Se ad un qualsiasi appassionato 10 anni fa avessimo fatto vedere Vibelink Amp dichiarandone la potenza di uscita, probabilmente ci avrebbe preso per pazzi.
Potenza da vendere e in grado di pilotare agevolmente anche una coppia di diffusori da pavimento non troppo grandi, con una incredibile disinvoltura nel sapersi districare anche nei passaggi più ostici. Insomma un amplificatore potente a tutti gli effetti, e con un dato dichiarato, 100W, che poi si riscontra effettivamente nella prova sul campo. L’immagine sonora è stabile e bene a fuoco, i dettagli sono correttamente riprodotti, e il messaggio sonoro appare credibile e ben proporzionato.
Unica attenzione è non dargli in pasto carichi troppo difficili, con i quali il Vibelink Amp tende a indurire, ma del resto dobbiamo ricordarci che la potenza è di 100W su 8Ω. Un amplificatore, insomma, stupefacente, soprattutto se messo in relazione con il prezzo di acquisto, che lo candida ad essere un assoluto best-buy, non solo nella sua classe di appartenenza ma anche molto oltre.
WiiM Vibelink Amp
Potenza di uscita: 100W/200W 8/4Ω
Distorsione armonica totale (THD+N): ≤0.0005%
Rapporto segnale/rumore: ≥120dB
Risposta in frequenza: 20Hz–20kHz ± 0.5dB
Impedenze accettate: 3~8 ohms
DAC: ESS 9039Q2M
Range dinamico: ≥120dB
Ingresso analogico: senza conversione ADC
Formati audio supportati: PCM fino a 192kHz/24-bit
Chassis: Alluminio Premium ricavato dal pieno con funzioni di dissipatore
Finitura: Space Grey
Dimensioni (LxAxP): 200x63x200mm
Peso: 2 Kg
Alimentazione: 110/240V CA 50/60Hz