Il più evoluto software per l’ascolto della musica, abbinato a un music server cucito su misura per le sue esigenze. La musica liquida non è mai stata così semplice, stabile e appassionante.
Roon è una azienda di vecchia data essendo stata fondata dagli ideatori di Sooloos LLC nel 2006.
I primi prodotti suscitarono grande interesse, tanto da attirare le attenzioni di Meridian, che alla fine del 2008 l’acquistò mantenendo diversi dipendenti, che continuarono lo sviluppo del software migliorando anche l’hardware. Il sistema Sooloos, sebbene giudicato in modo molto positivo dalla stampa e dal pubblico, ebbe un limitato successo commerciale a causa dell’elevato prezzo di vendita.
Roon Labs fu quindi scorporata da Meridian nel febbraio 2015 e la prima versione di Roon, la v.1.0, venne ufficialmente annunciata ai primi di Aprile per essere poi rilasciata a metà maggio del 2016.
Cosa è Roon
Roon è un player software per OS X, Windows, Linux e Android che supporta qualsiasi tipo di file e anche in lingua italiana, grazie anche all’apporto di Audiogamma che ha tradotto oltre il 50% dei contenuti.
Lo scopo di Roon non è “solo” quello di offrire la migliore esperienza di ascolto in termini sonici, ma bensì fornire all’utente uno strumento per allargare i suoi orizzonti in ambito musicale, grazie a ciò che gli sviluppatori definiscono una “esperienza software unificata”, tale da affiancare all’ascolto di qualità la possibilità di scoprire le relazioni che intercorrono tra i contenuti della libreria audio e l’intero universo musicale, il tutto mediato da una interfaccia grafica estremamente curata.
Si potrebbe affermare che Roon è pensato prima di tutto per l’appassionato di musica, riuscendo però a soddisfare pienamente anche le esigenze dell’audiofilo.
Roon può interagire con i contenuti archiviati localmente sull’hard disk (o NAS), quelli presenti sul cloud e infine con Tidal, vedendo queste tre entità non come librerie separate, ma come una sorta di enorme contenitore musicale senza soluzione di continuità.
Al termine del caricamento delle librerie, Roon esegue un puntiglioso lavoro di confronto tra i metadati associati alle tracce importate e quelli presenti nei suoi server, così da integrare le eventuali informazioni mancanti e creare quelle relazioni a cui si faceva riferimento prima.
La quantità di metadati forniti dal programma è enorme; tracce dell’album con titoli e credits, la copertina in formato piccolo e – se cliccata – a pieno schermo, la critica, in lingua inglese, che illustra in modo molto esaustivo cosa c’è da sapere sul disco. Il testo in celeste è un link verso una ulteriore pagina di approfondimento dove possono essere presenti le biografie degli artisti che hanno partecipato all’album, prossimi concerti (se disponibili), link sui social media, Wikipedia ecc ecc.
Sulla stessa pagina altre sezioni relative alle similitudini (simile a…), alle collaborazioni, le influenze, o chi è stato influenzato dal lavoro di quel musicista. Il punto d’ingresso nella navigazione non è limitato all’album: è possibile iniziare l’esplorazione scegliendo ad esempio un artista, per poi lasciarsi trasportare da Roon nell’infinito e avvincente intreccio d’informazioni.
Le funzioni Multi Room e DSP
Roon permette di gestire una quantità teoricamente infinita di zone separate che possono attingere tutte dalla stessa musica, pur suonando brani diversi o uguali, in party mode, raggruppando le zone tra di loro.
Ma Roon ha anche la possibilità di eseguire dei filtri di convoluzione (ovvero quelle modellizzazioni che tengono conto dell’acustica della stanza) –elaborati da altri software- e che permettono delle prestazioni davvero senza paragoni. In questo caso le capacità elaborative hanno un grande peso, e nel caso di convoluzioni eseguite su più stanze contemporaneamente, la capacità elaborativa diventa importante.
Il Nucleus
Il Nucleus e Nucleus+ sono elaboratori sviluppati da Roon Labs ad-hoc per far girare Roon.
Sono basati su logica Intel NUC, non hanno ventole, e sono quindi estremamente silenziosi oltre a partire in pochi secondi (3”/5”). Elaboratori completamente dedicati a Roon, con uscite USB, HDMI e thunderbolt e un’estetica mozzafiato. Può apparire di primo acchito un grosso dissipatore di design in alluminio grigio scuro, senza nulla, neanche il pulsante di accensione (che è sistemato posteriormente).
Ma all’interno batte il cuore di Roon, con una garanzia di stabilità ovviamente senza pari. Per chi vuole una soluzione dedicata alla musica, dimenticandosi i blocchi e le infinite clessidre dei sistemi soprattutto basati su Windows, Nucleus è la soluzione ideale. I modelli sono 2, Nucleus in grado di gestire fino a 5 zone compresa la principale ma senza l’utilizzo delle funzioni DSP avanzate e con capacità fino a 12.000 album (120.000 brani). Nucleus+ ha invece una capacità elaborativa tale da poter supportare 10 zone o più, qualsiasi elaborazione DSP e librerie che superano i 12.000 album. Sia Nucleus che Nucleus+ non comprendono la licenza d’uso di Roon, che deve essere acquistata a parte.
Cosa vuol dire “Roon Ready”
Roon Ready sono tre tipi diversi di periferiche. Una, più sofisticata, prevede una logica di controllo tale da poter collegare il device direttamente alla rete; essa possiede la capacità elaborativa necessaria per essere vista direttamente da Roon in rete senza bisogno di una unità elaborativa che faccia da ponte tra la rete ethernet e l’USB, per esempio un PC/MAC che funga da intermediario. Alcuni DAC offrono questa possibilità, o il processore Trinnov per esempio.
I vantaggi sono molteplici, tra questi l’eliminazione del costo di un computer e del collegamento USB tra PC e DAC a favore di un cablaggio ethernet, meno soggetto a problematiche di Jitter e rumorosità. Le altre periferiche, i DAC con ingresso USB Roon Ready sono quelli, certificati da Roon Labs, che vengono automaticamente riconosciuti da Roon come DAC endpoint, ma che hanno comunque bisogno (avendo solo ingresso USB) dell’interazione logica di un PC/MAC o di un processore Raspberry opportunamente configurato.
Il vantaggio è comunque notevole, visto che il DAC viene riconosciuto dal sistema secondo i suoi limiti massimi di capacità di decodifica; Roon ottimizzerà lo streaming dati verso il DAC in modo da convertire i file solo se strettamente necessario.
Roon Nucleus
Capacità: gestione 5 zone (max) fino a 12.000 album (120.000 brani)
Alimentatore: 19V, 5°
Interfacce: 2xUSB 3.1, Ethernet gigabit, Thunderbolt 3
Slot per HDD interno: 1 da 2,5″
Roon Nucleus+
Capacità: nessun limite di zone, oltre 12.000 album (120.000 brani)
Alimentatore: 19V, 5°
Interfacce: 2xUSB 3.1, Ethernet gigabit, Thunderbolt 3
Slot per HDD interno: 1 da 2,5”